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Se non fate sport, guardando i bozzi che spuntano da quel vostro mucchietto di membra buttato lì sul divano, riuscireste a malapena a distinguere un gomito da un ginocchio. Sicuramente ignorereste l'esistenza della “bandelletta ileotibiale” e di tante altre cosine meravigliose che riempiono il nostro corpo.
Intendiamoci: non è che quando cominciate a fare sport, all'improvviso vi appare una luce e imparate tutto. No. Uno ad uno i vostri pezzetti di corpo si presenteranno a voi con un dito alzato a dire “io esisto”. Se li ignorate, ritornano con uno squillo di tromba e allora o li considerate seriamente oppure vi costringono a rinunciare allo sport e tornerete ad essere un mucchietto di membra ignoranti. Se invece li considerate, li cercate su wikipedia e li chiamate per nome e cognome, si sentiranno soddisfatti e, gratificati da tante attenzioni, vi lasceranno in pace.

Nome e cognome: Valvola mitralica, tendine calcaneale, periostio tibiale, aponeurosi plantare e tanti altri. Li ho imparati tutti senza sezionare cadaveri o studiare tomi enormi; si sono presentati da soli.

 
Ero vecchio. Lavoravo in quel laboratorio da diversi anni e ormai pensavo solo alla pensione.
Mi avevano ingaggiato per un esperimento che, anche se non me l'avevano detto esplicitamente, sapevo che sarebbe stato l'ultimo. E' la prassi qui all'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia delCNR: a fine carriera, quando ormai il cervello è poco lucido e non ha più molto da dare, ci fanno fare un ultimo esperimento come cavie; poi, per chi sopravvive, c'è la pensione.
Mi hanno collegato due elettrodi al cervello e ho seguito il paradigma sperimentale … niente di complicato, dovevo solo correre. Dopo i primi giri, le cellule staminali stimolate dalla corsa come intestini da un buon lassativo hanno cominciato a produrre: plop, nasce un nuovo neurone, sento un brivido di corrente che percorre l'elettrodo e il familiare “beep” provenire dal voltametro. E' il primo di una lunga serie: continuo a correre e i beep si sentono sempre più frequenti, fino a ricordare i claxon al centro di Roma durante l'ora di punta. Anche qui il traffico è intenso: i nuovi neuroni si aggirano spaesati “che stiamo facendo?” “si corre” “ma io voglio giocare alla playstation”. Non li ascolto e continuo a correre, il paradigma è chiaro. Dopo molti altri giri sommerso dal frastuono dei beep, i vecchi neuroni saggi sono ormai circondati da moltitudini di giovani caciaroni … forse è meglio che mi fermo se non voglio regredire a uno stadio pre-infantile e poi sono stanco … la ruota si ferma e io mi accascio al suolo stremato. Le ascelle mi puzzano tutte e quattro … non riesco neanche più ad alzare la coda … sento una voce …
“questo topo è andato che facciamo?” “mettilo nello stabulario dei topolini neonati così muore sentendosi giovane”
 
“Correre aiuta a "ringiovanire" il cervello. E' questo il risultato dei test condotti dai ricercatori italiani sui topi nell'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr)”
   

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