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L’amore per la Gola di Is Cioffus mi ha portata a iscrivermi alla 36 km senza nemmeno pensarci. Per me non ha senso partecipare al Trail di Capoterra senza far tappa in questo luogo magico. E così alla fine della ennesima prova percorso, appena Lorenzo Pisani ha tirato fuori i moduli, ho preveduto a fare l’iscrizione mia e del mio Socio per la T-R-E-N-T-A-S-E-I-C-H-I-L-O-M-E-T-R-I!


Poi se saranno effettivamente 36 o 37.. o 39 o 40, lo si scoprirà solo attraversando il gonfiabile. Questo è un Trail variabile e a me piace così. A me basta che si passi dentro la Gola!
Domenica 1° Marzo!
Insieme a Roby Ziri e a Rita Todde (new entry nel mondo trail) ci dirigiamo in quel di Poggio dei Pini dove presso il Poggio Sport Village è stata allestita la zona segreteria.

L’aria che si respira è fresca (8 gradi), ma viene subito riscaldata dai vari amici che pian piano arrivano ..ed è subito festa!

Fila per ritirare i bellissimi pettorali strapersonalizzati che ci consegnano con un barattolino di miele e andiamo a “vestirci” per il nostro viaggio.

La partenza della LONG è prevista per le 8, ma tutto si muove con calma.
Finalmente Lorenzo fa l’appello per accertarsi della presenza di tutti i partenti e, in contemporanea, Agnese (AAgnese Casu) procede al controllo dei nostri zaini e del materiale obbligatorio.
Siamo ufficialmente pronti.
L’atmosfera è sempre più di festa.
Si vedono ovunque facce sorridenti.
E quasi non ci si accorge dell’inizio del countdown.
Quando me ne accorgo siamo già al “meno 5” e decido dunque di unirmi al conteggio urlando “MENO QUATTRO…MENO TREEE… MENO DUEEE” sperando che anche i più lontani e distratti riescano a sentirlo.
Iniziamo a muoverci.
Asfalto. Sterrato cittadino. Asfalto. Sentiero che costeggia il laghetto artificiale di Poggio dei Pini. Ancora asfalto, single track e ancora sterrato.
Pian piano iniziamo a guadagnare quota, centimetro su centimetro, metro su metro.
Nel primi tratti troviamo l’amico Manrico Cara pronto a scattarci qualche foto.
Più avanti, nuovamente Manrico…

Dopo non so quanto, eccolo nuovamente.

Non capisco se sto avendo già allucinazioni o se è realmente lui che teletrasportato riesce a spostarsi abbastanza velocemente da punto a punto per farci più foto possibili!

In una di queste apparizioni gli faccio pure la linguaccia per vedere la reazione e SI.. sembra reale non un allucinazione! ahaha

Sono all’incirca al km 5 in salita quando vedo nuovamente una sagoma..
NO, non può essere ancora Manrico. Non ci credo!!! E infatti questa volta non è lui.
Man mano che mi avvicino riconosco Tore Orru.
E come se la ride a farci video mentre stiamo (già) morendo in salita.

Perché ci prendete così gusto a farci video e foto con le facce sofferenti?
Tuttavia non gli do soddisfazione e via di smorfia pernacchiosa anche a lui! ahahah
Viaggio per lo più in solitaria.
Intorno al 7° km iniziano a farmi compagnia gli atleti della 21 km in quella che io chiamo la “salita della croce”.
Le voci di chi mi affianca sono più o meno tutte uguali:
“Ma per quanto dobbiamo salire ancora?”
“Finirà prima o poi”
“Questa è proprio dura!”
“Ma quando finisce questa salita?”
Arriva un ragazzo. Mi metto da parte per farlo passare e mi ringrazia.
Mi supera con una grinta esagerata e 5 metri più avanti si ferma di botto.
Si gira e vede la mia faccia perplessa, inquietata e “mi fermo un attimo, son stanco!”
Nuovamente mi sposto per far passare un altro ragazzo. Qualche metro e lo vedo sparire dietro la vegetazione, quando lancia un urlo.
Preoccupata cercando di aumentare il passo per raggiungerlo, domando subito “Che è successo???? TUTTO OK??”
Lui “Sì Sì …è che ho visto un piccolo pianoro e mi sono emozionato”
Quasi quasi rinomino questa come la “salita dello sclero”! ahahaha
Arrivo al ristoro. Comunico il numero del mio pettorale e proseguo subito senza fermarmi. “NO, ROBY, tu devi andare di là!” mi dicono “lì vanno quelli della 21”
“ok, grazie”
Tornata nella mia solitudine, faccio giusto in tempo a chiedermi quanto distacco mi abbia dato l’ultimo/a, prima di me, quando intravvedo Antonella Loi e Marina Scibilia. Siamo in discesa e non mi è difficile raggiungerle e passarle davanti “ma tanto mi riprendete alla prossima salita” dico a loro. E infatti è così… proseguo con un bel tira e molla con loro, fino a distanziarle parecchio grazie ad una discesa un bel po’ tecnica.
E intanto mi avvicino sempre di più all’anello che mi porterà alla Gola.
Durante le varie prove, l’ho percorso sia in senso orario che in senso antiorario. Inizialmente Lorenzo pensava, per questa edizione, di farci sbucare dalle canne, ma poi ha deciso di farci fare il giro classico. Poi nuovo ripensamento o forse no. Sta di fatto che anche la pubblicazione della traccia ha causato qualche dubbio, tant’è che è stata subito eliminata e sostituita. Dunque? Si andrà in senso orario o antiorario? BOH
Ad ogni modo il dubbio mi si scioglie una volta arrivata all’inizio dell’anello: i nastrini indicano chiaramente che si deve scendere a sinistra, dunque giro “classico”, le canne le vedrò solo dopo averla attraversata.
Ma a un certo punto qualcosa non torna.
In un sentiero abbastanza stretto incrocio 2 ragazzi velocissimi. Mi sposto per farli passare e proseguo. Che strano però. Non ricordo alcun sentiero che ci faccia ripassare in questo punto.

Dopo non tantissimo, un altro ragazzo in “contromano”.
Gli chiedo “ma sei della 21?” Domanda non pertinente perché so benissimo che qua passa solo la LONG.
“no della 31, ..36”
“ma si deve ripassare qui?”
Lui: “boh, così sembra!”
Non mi convince. Ho la traccia caricata sul cellulare, la apro e controllo.
Nel punto dove mi trovo c’è un unica linea di percorso e va seguita nella direzione che sto percorrendo io. I nastrini ci sono e non mi preoccupo oltre. Proseguo.
Passa un bel po’ prima di trovare altri in contromano.
Questi però sono consapevoli di essere loro in direzione sbagliata “ci hanno indicato male!”

Ed ecco altri ancora… e ancora..
Incrocio anche Daniela Pisano e Luca Maini ..e tanti altri! Proprio un bel gruppone!

Non mi preoccupo più. In fondo è bello incontrare tanti amici, scambiarci 2 parole, battere il 5 e ridere per questa nuova trovata.
In uno dei punti per convincere gli atleti ad effettuare l’iscrizione, sottolineavano di quanto questo sia un “trail vivo” in continuo cambiamento. Non ci sarà mai un edizione uguale a quella precedente …talmente vivo che pure a trail in corso, non smette di sorprenderci e varia, anche se solo nel senso di percorrenza dell’anello is Cioffus!
Proseguo con un sorriso che cresce di pari passo alla vicinanza con la Gola. Arrivo al famoso albero ..foto d’obbligo anche adesso!

Ed ecco che mi ritrovo quasi inghiottita dalle alte, altissime pareti.

Qualche saltello qua e là avanzando fra le pietre.
Ed eccola lì!

EMOZIONE come sempre!

Varcato il punto più stretto vedo Dentis Andrea e Arnaldo Aru come sempre super attrezzato per regalarci ricordi indelebili (che saranno anche lo sfondo dei pettorali per l’edizione 2021!).

Vedo entrambi giustamente distratti e straniti.

Arnaldo “arrivano persone da una parte e dall’altra!!!”
Non capiscono da che parte devono guardare.
Sorrido. Curiosa di vedere la loro faccia quando hanno visto sbucare il primo atleta dalla gola e magari poco dopo si sono visti arrivare qualcuno dalle canne, alle loro spalle ahahaha

Saluto e continuo lungo il fiume.

Mi raggiungono Andrea Murtas e Lalla Babaiola Talluto
“Andre’ ma non eri davanti??”
“Sì, fin tanto che non ho sbagliato e ho dovuto fare un pezzo in più”
Intanto continuano ad arrivare altri amici in contromano. E li invidio quando li incrocio nella salita per me (discesa per loro). Non vale!!! Quasi quasi li seguo e vado in discesa anche io. Ma no.. continuo nel percorso giusto! SIGH. Salgo!
In ultimo in contromano, ecco l’amico Antonello Farci al suo primissimo trail.
Mi chiede “ma come mai? Ho sbagliato? Cosa faccio? Arrivo giù e torno su ripassando da qua?”
“Ma no, ormai continua nel senso che stai percorrendo. E’ ad anello, quindi tornerai al punto giusto”
Gli chiedo se ha incrociato il mio Socio.. “sì sì Roby è alla fine della salita, è in cima”. Bene quindi si è salvato anche lui dall’errata comunicazione che a quanto pare hanno dato dei ragazzi in MTB.
“Dai continua!” gli dico “Ci vediamo dopo!”
Spero almeno.. perché questa salita mi pare più interminabile delle altre, anche se meno pendente. E più si sale, più si sente il vento che soffia sempre più forte.
Mi arriva anche qualche goccia di pioggia, ma niente di preoccupante (almeno per ora).
In cima il vento sembra volermi spazzare via con una bella raffica e son felicissima di un breve tratto di falsopiano che mi da la possibilità di riprendere a correre per allontanarmi da questo punto.
Questo percorso in una delle X prove l’avevo fatto in senso contrario.
In questa direzione forse lo preferisco.. forse!
Forse perché ormai non sono più tanto cosciente. La stanchezza si fa sentire e corro sempre meno anche nei falsipiani.
Altra spunta pettorali. I due volontari mentre passo, notano il mio sguardo direzionato verso quanto poggiato su una sedia e sorridendo “siamo andati anche a cercare funghi!” ahaha
Dopo non so quanto, prendendo altro vento e altre gocce di acqua, arrivo ad un altro ristoro, anticipato da tante voci in mezzo alla vegetazione: “ma c’è festa qua?” “eh sì!”
Non so in quanti siano.. un saluto generale mentre passo e li supero.
“Scusa,….” Mi giro “Si??”
Un ragazzo del soccorso alpino e speleologico mi chiede “ma sei la ragazza che si è fatta male in testa ai Cervi?”, “Sì, sono io” Mi sorride felice, mi dice qualcosa .. proseguo.
Non è proprio bellissimo essere “famosi” per un infortunio, ma viene da sorridere anche a me e riprendo la mia ormai sempre più marcia verso una nuova salita
Altre raffiche di vento, smorzate dalla vegetazione che mi circonda.
Inizia anche a piovigginare.
Quanto le odio le previsioni meteo quando si rivelano giuste annunciando il cattivo tempo!
Mi fermo per togliere dallo zainetto l’antivento, ma forse il danno l’ho già fatto. A causa del vento, ho preso parecchio freddo.
Abbandono il sentiero dove trovo Priamo Casula pronto a indicarmi lo sterrato per proseguire.
Corro e supero 2 signori con tanto di zainone in spalla.
Ma la mia corsa finisce dopo nemmeno 500 metri e riprendo a marciare. Sempre più lentamente. Mi raggiungono e inizia un tira e molla con loro.
Scambiamo qualche parola e vedendomi un bel po’ sofferente, cercando di giustificare la loro freschezza mi dicono “noi abbiamo pranzato. Stiamo rientrando dal pic nic”.
Più avanti mi offrono vino e/o birra “ti aiutano, ne vuoi?” ahahah no, grazie.

Finalmente incontro Paolo Cannas che mi ricorda l’ingresso del single track che mi porterà a S’Enna Sa Craba. Qualche altro km di salita e poi discesa! Dai dai dai che sto per finire!
Mi sembra di andare al rallenty. E nuovamente i 2 signori mi affiancano
“Si vede che stai soffrendo”
Accenno un sorriso, ma forse mi è uscita solo una smorfia ahahah
“E’ dura eh?”
“Lo vuoi un cioccolatino?”
“un Mars.. ti da la carica”
Ringrazio, ma rifiuto.
“Sicura? Ti farebbe bene”
Dico che ho mangiato già altro e per ora va bene così.
In ultimo uno dei 2 “vuoi che ti accompagniamo in macchina …senza dirlo a nessuno? Abbiamo parcheggiato a S’Enna…”
“NO GRAZIE!”
Com’è che si dice? RIFIUTO E VADO AVANTI!
Finalmente arrivo a S’enna.
Mi fermo qualche secondo al ristoro, senza prendere nulla e riparto lungo lo sterrato da dove ammiro un bellissimo arcobaleno.

L'arcobaleno post pioggia!
Qualche centinaio di metri dietro di me, vedo Marina in compagnia di Marco Trail in versione scopa. Se mi fermo per aspettarli, sicuro che non riparto più. Penso all’arrivo e alla voglia di buttarmi a terra da qualche parte.

Lascio lo sterrato per un luuuungo single track e riesco a correre nuovamente. Il sentiero in alcuni punti è talmente stretto che i cespugli bagnati dalla pioggia fungono da rulli come in un autolavaggio: gambe lavate e massaggiate: mi piace!
Arrivo al fiume, ultima salita e si scende in sentieri intervallati da asfalto che riprendono a ritroso il percorso fatto in partenza.

Ultimissimo sforzo ed ecco il Poggio Sport Village.
Entro nel cancello, aggiro lo stabile e finalmente attraverso il gonfiabile accolta dal mio boy Nickyxeddu Fly, dal mio Socio Roby Ziri, da Rita Todde, Katia Cannas, ovviamente Lorenzo Pisani e tanti altri amici!

Agnese mi mette al collo la bellissima medaglia fatta a mano dai bimbi della Scuola dell'Infanzia di via Cesare Battisti - Capoterra.
A me è spettata quella con disegnato il cisto.. e in effetti, con un gioco di parole IO “CI STO”! Ci sono! Sono arrivata! CI-STO!
Arriva anche Marina accompagnata da Marco e via a prenderci qualcosa da bere!
Il pranzo? Purtroppo chi è arrivato prima di noi si è sbranato tutto.
Riusciamo a recuperare giusto della pasta che gentilmente ci hanno conservato e condito sul momento. C’è chi ha pure il coraggio di dirci “non andate a prendere la carne?” Carne??.. ma dov’è? boh, nemmeno l’ombra.
Ma va bene così, sono già sazia dall’aver rivisto e rivissuto la GOLA di IS CIOFFUS.
Grazie a tutti i volontari presenti sul percorso, nei ristori e presso il Poggio Sport Village.
Grazie perché ogni volta questo Trail ci omaggia di qualche novità, di qualche sorpresa.
Grazie a tutta l’Atletica Capoterra per questo nuovo viaggio regalatomi.
Grazie Lorenzo

ROBYA DAKOTA (Roberta Pisano)