Ieri 27 settembre 2020, a 49 anni, è venuto a mancare il nostro caro atleta e amico Cristiano Masciarelli.
Il G.S. Atletica Capoterra si unisce ai familiari nel dolore per la sua prematura scomparsa.
Nonostante la consapevolezza per il suo stato di salute, il primo marzo, dopo quasi tre anni di stop, era ad Oristano a conquistare la sua ennesima medaglia sulla mezza maratona. Poi, durante il lockdown, l’abbiamo visto ancora fare chilometri di corsa girando intorno all’isolato, pensando, sicuramente, a conquistare la sua quindicesima maratona. Ci rimane il ricordo e l’esempio della sua immensa forza di volontà e ne faremo buon uso. Grazie Cristiano, maratoneta nell’anima.
V° Trail di Capoterra 2020
Passaggio nella gola di Is Cioffus
Foto Arnaldo Aru
Trail di Capoterra: 35 km nella natura incontaminata, a soli 24 km dal principale aeroporto della Sardegna!
Partenza e arrivo della gara sono a Capoterra, località a meno di 20 km da Cagliari, a 24 km dal suo aeroporto (Cagliari Elmas) e a 19 km dal porto.
L’aeroporto di Cagliari Elmas è collegato con voli low cost con molte destinazioni europee e italiane.
La gara può essere una buona occasione per visitare il capoluogo sardo, con il suo importante museo archeologico, i pittoreschi quartieri storici, i panoramici bastioni e molte altre attrattive. Se desiderate soggiornare a Cagliari, potete raggiungere il luogo di gara con 20 minuti di macchina o 30 di bus (ci sarà una corsa anche la mattina della gara).
In alternativa, potrete anche soggiornare piacevolmente a Capoterra, paese situato ai piedi dei monti del Sulcis e a soli 3 km dal mare, che offre numerosi hotel e B&B per il pernottamento.
L’iscrizione alla gara aprirà presto e costerà solo 15 euro, inclusi pranzo e birra a volontà.
Vi aspettiamo!
Foto Tore Orrù
Dopo una breve malattia, Roberto Petrini ci ha lasciati. Era una bravissima persona. Noi del Gruppo Sportivo Atletica Capoterra lo ricordiamo sempre gentile e disponibile, riservato ma amichevole e sorridente; neanche 3 mesi fa, all'ultimo ristoro del trail di Capoterra, era lui che distribuiva l'acqua e spuntava i passaggi degli atleti. Lo ricordiamo, sempre 3 mesi fa, partecipare agli allenamenti collettivi sulla scalcagnata pista del campo sportivo di Santa Rosa; era il più in forma di tutti eppure se n'è già andato. Troppo presto. Troppo presto, sicuramente, per i suoi familiari. Troppo presto per lui: gli sarebbero rimasti ancora moltissimi chilometri da correre. Troppo presto per noi; sportivo serio e appassionato era parte integrante della squadra e la sua assenza sarà per noi un'amputazione.
Roberto, ci mancherai.
Correndo nel ricordo, terzo trail di Capoterra
Una scommessa.
La scelta “politica” di organizzare una bella gara con pochi soldi era una scommessa. Abbiamo scommesso sulla passione e sul volontariato come motori sociali alternativi al denaro.
L'Atletica Capoterra, il gruppo scout AGES, il GRUSAP, l'Assoraider, i colleghi del CRS4, la Protezione Civile, l'associazione Misericordia, la Società Cooperativa Poggio dei Pini, gli sponsor, i “ragazzi di piazza Repubblica” e tanti altri, hanno tutti, volontariamente, contribuito alla riuscita della manifestazione.
Se invece di un'agenzia pubblicitaria ti trovi Tore, che chiama uno ad uno i suoi amici per cercare di convincerli a venire;
se invece di un'azienda di catering ti trovi Priamo che regge sulle sue spalle da gigante buona parte del peso dell'organizzazione pratica, dalla logistica al lavoro manuale;
se invece di guide alpine, ti trovi i montanari di Capoterra a pulire e mettere in sicurezza il percorso come nella tradizione locale;
se invece di uno studio di design, ti trovi Gavino o Marco, disposti a passare ore della notte a fare disegnini al computer;
se invece di un medico di gara ti trovi Stefano che, oltre a curare corpi, dà un grande contributo d'idee;
se invece d'ingaggiare grandi atleti di richiamo, richiami atleti considerandoli, ognuno a suo modo, tutti “grandi” ...
se fai tutte queste cose, riesci a contenere i costi della manifestazione al minimo. Ma non è solo una questione economica. Le cose fatte con passione possono essere imperfette ma hanno una vitalità e un'anima che manca a molti lavori professionali. E le imperfezioni sono state davvero tante ma anche la vitalità credo che fosse percepibile in tutto, nei sentieri, puliti ma vivi, nel profumo del bosco, nel colore dei corbezzoli, nel sapore dei malloreddus, nelle tazze e nel loro contenuto, nel clima di festa.
Noi però, abbiamo solo preparato il contenitore; siete voi atleti, con la vostra presenza appassionata ad averlo riempito nel modo migliore. Se la scommessa è vinta è grazie a voi.